Dopo il marmo, il bronzo, la terracotta e la resina, lo scultore si misura con un materiale nuovo per lui, che solo da poco tempo ha cominciato a lavorare: il ferro.
La tecnica di cui l’artista fa esperienza non è assolutamente compresa dal grande pubblico, poco avvezzo all’uso di questo materiale in campo artistico. Il ferro è duro e difficile da dominare e il prezzo da pagare è alto: fatica, tenacia, sacrificio, grande abilità scultorea. E l’artista lo dice avendo alle spalle l’esperienza di tutti gli altri materiali.
I pregi però, sopravanzano le difficoltà: è leggero, resistente e consente forme acrobatiche.
Ma ciò che più conquista l’artista è la libertà totale che offre, con infinite possibilità di ripensamento. Il risultato è sotto gli occhi.
Che sia figurativo o meno, tutto è tensione, movimento, fuoco creativo.
Lamiere battute a freddo, tagliate, saldate, sagomate, modellate danno vita a una serie incredibilmente varia di opere, pezzi unici di grande pregio che sembrano fusi in bronzo, mentre sono il risultato di un incredibile lavoro di modellazione.
Attraverso queste forme il mondo del ferro si apre allo spettatore, lo stupisce, lo incanta e lo conquista con la sua vulcanica energia.